Tradizionalmente in Italia il neuropsichiatra infantile è il referente per lo sviluppo psicomotorio e le sue difficoltà, e contribuisce alle valutazioni ed interventi nelle condizioni di disabilità neuropsichiatrica in età evolutiva.
In tale contesto ha anche un ruolo di consulente per le scuole previsto dalla Legge 104/92, e, assieme al pediatra, di referente per le famiglie per i problemi medici connessi. Nell’ambito delle équipe, cioè del gruppo di operatori di diversa professionalità in cui tradizionalmente si svolge l’attività di gestione delle disabilità infantili, può avere un ruolo di coordinamento clinico dei diversi interventi, per una loro gestione integrata.
I gruppi di lavoro in neuropsichiatria infantile, o di Salute Mentale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sono costituiti normalmente da diverse figure professionali esperte in età evolutiva, come lo psicologo dell’età evolutiva, il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, il logopedista, l’educatore professionale, l’assistente sociale, l’infermiere, e altri. Nei gruppi di lavoro costituiti per l’integrazione scolastica delle persone disabili, che si riuniscono periodicamente per la definizione e la verifica dei PEI (Piani Educativi Individualizzati), è presente anche la figura dell’insegnante di sostegno e dell’assistente scolastico accanto a quella degli insegnanti curricolari, in ogni ordine di scuola.
Gli ambiti assistenziali in cui operano i servizi di neuropsichiatria infantile sono l’ospedale (più o meno collegato con l’università), per la diagnosi e la cura delle forme morbose complesse e delle malattie rare o acute, e i servizi territoriali delle ASL per l’assistenza globale.